Libri salvati: 10 maggio, anniversario delle Bücherverbrennungen

Data:
7 Maggio 2024

Libri salvati: 10 maggio, anniversario delle Bücherverbrennungen

“Scrivere bene significa quasi pensare bene, e di qui ci vuole poco per arrivare ad agire bene. Ogni costumatezza, ogni perfezionamentomorale proviene dallo spirito della letteratura.” Thomas Mann

L’Associazione italiana biblioteche promuove Libri salvati – la rassegna di letture pubbliche di libri proibiti – nella data del 10 maggio, anniversario delle Bücherverbrennungen, i roghi di libri avvenuti la notte del 10 maggio 1933 a Berlino e nelle principali città della Germania.

Erano passati poco più di quattro mesi dall’ascesa al potere di Adolf Hitler quando, il 10 maggio 1933, a Berlino e in altre città tedesche ebbero luogo le Bücherverbrennungen, i roghi dei libri.

Il nazionalsocialismo, già in quei primi mesi di governo, aveva posto le basi per la dittatura e mosso quei primi passi che avrebbero portato alle tragedie degli anni successivi: Hitler ottenne poteri speciali dal Parlamento, venne aperto il primo campo di concentramento a Dachau e prese il via il boicottaggio dei negozi degli ebrei. Questi primi atti, che iniziarono a colpire direttamente le vite degli uomini che l’ideologia nazista considerava nemici della Germania, furono immediatamente accompagnati da una loro prima uccisione simbolica, quella dei libri.

I roghi furono promossi dall’Associazione Nazionalsocialista degli Studenti Tedeschi e il ministro della Propaganda Joseph Goebbels li coordinò per darvi il massimo risalto. Nella notte del 10 maggio vennero dati alle fiamme decine di migliaia di libri, 25mila volumi nella sola Berlino, davanti agli occhi di esponenti politici nazisti, professori, studenti e altre migliaia di sostenitori.

 

Tra le opere date alle fiamme vi furono i libri dei massimi teorici ed esponenti letterari del socialismo, da Karl Marx a Bertold Brecht, di autori stranieri quali Ernest Hemingway e Jack London, di scrittori tedeschi avversi al nazismo come Thomas Mann, Erich Kästner, Heinrich Mann e Ernst Gläser. Vennero inoltre bruciate Bibbie e pubblicazioni dei Testimoni di Geova, la biblioteca e gli archivi dell’Istituto per la Scienza della Sessualità, colpevole agli occhi dei nazisti per le sue posizioni liberali nei confronti dell’omosessualità e della transessualità, e i libri di autori ebrei, tra i quali Franz Kafka, Arthur Schnitzler, Franz Werfel, Max Brod e Stefan Zweig. In quello che fu il maggior rogo di libri di sempre nel mondo occidentale, venne bruciata tutta la cultura che i nazisti consideravano anti-tedesca per motivi politici e razziali: la lunga storia del fanatismo aveva raggiunto nella Germania nazista il suo apice.

 

 

Ultimo aggiornamento

7 Maggio 2024, 15:52